mi scrivono quelli de "il male".
dicono che sarebbero "molto contenti di conoscermi", che scozzari ha suggerito il mio lavoro e "è un referente molto importante, no?" (sì, lo è. e gli voglio pure un gran bene). la proposta economica è molto buona. mi chiedono di inviare del materiale in redazione. ma.
ma questo settimanale è penoso. ogni tanto l'ho preso in edicola e ho avuto difficoltà anche solo a sfogliarlo.
sul male gli autori vengono pagati per sfogarsi. per stare "sul pezzo", sulla cronaca. ma la cronaca è una malattia. ti costringe a informarti sul peggio del paese. quotidianamente. monti, bersani, bossi... la tv, i giornali, le troie...
più ti informi e più t'incazzi. e più t'incazzi e più hai bisogno di sfogarti. come ha detto makkox in un'intervista: " io c'ho sempre la televisione in sottofondo, la radio... come sento una notizia che mi fa o girare i coglioni o mi fa venire un commento ironico io la butto giù e la prima funzione che ha è quella di appagarmi. mi sento rilassato...".
ecco, non voglio vivere con la tv accesa tutto il giorno, la vita è già abbastanza penosa per com'è. non voglio sapere tutte le cazzate che dirà gasparri, non voglio farmi rattristare il cuore dalla voce della santanchè (solo averla googolata per cercare l'accento giusto nel suo nome mi ha tolto il fiato. mi ha fatto perdere tempo), non voglio che tutta questa merda entri nella mia vita per-poi-potermi-sfogare-su-una-vignettina-satirica-per-compiacere-il-lettore-incazzato-quanto-me. per farlo sentire meno solo, inducendolo a provare un inconcludente senso di appartenenza. per: rilassarmi e rilassarlo.
cari lettori: l'effetto calmante di qualche vignetta non vi salverà. è finito il tempo delle risate. tenetevi l'amarezza dentro. fatela crescere, semmai. ingrassatela a dismisura... fino a farla esplodere.
che poi, in questo dannato paese, forse, qualcosa di buono succede per davvero.
quindi ho ringraziato la redazione e ho detto no.
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7 commenti:
io invece apprezzo molto la satira, sia quella in forma di teatro che quella distillata in vignette e non credo che oggi ricopra il semplice ruolo di "rilassamento" del disegnatore/lettore o del comico/spettatore. proprio perché non apprezzo il modo di intendere la satira di Vauro e Vincino. il loro giornale non è un gran che, d'accordo, chiamarlo Il Male è anche un insulto, ma ci sono vignettisti veramente dotati, portatori di autentico livore, che riescono ancora a stimolare il pensiero attraverso una sintesi attenta e tagliente dell'oggi [non makkox, per intenderci, il quale si è riciclato solo ultimamente come vignettista satirico, ma che ho sempre apprezzato per altre sue cose]. il sorriso c'è, ma è sempre amara espressione di un disagio. ciao.
La satira é una cosa, ma sono d' accordo con Aus, non per leccacularlo, s' intende. Adoro Makkox, adoro Altan, Vauro e Forattini per fare qualche nome, ma pare essere vero: non é che un' altra forma narrativa che non fa che ironizzare sull' ovvio, su cose di cui tutti già parlano senza cambiare niente, di fatto. Ti senti solo quell' attimo confortato e rinforzato dalla consapevolezza che qualche autore importante tiri fuori quel disagio che tutti alla base percepiamo, ma dopo? Dopo?
Una risata porterà via tutti i mali. 'Sto cazzo. Bravissimo Aus, i tempi sono cambiati, é il momento dell' amarezza e della consapevolezza, possibilmente anche messe su carta. Però peccato per l' offerta rifiutata. :)
Non tutto il Male vien per nuocere.
fatta eccezione per Altan, gli altri tre citati da Paolo Andolfi sono esempi calzanti di quel genere di vignettisti satirici che fanno sempre le stesse cose, ricalcando l'ovvio e riferendosi a un gusto un po' di destra, un po' di sinistra. basta insomma. non venitemi a dire che questi sono autori satirici. la satira è proprio un'altra cosa.
Scelta apprezzabile. La satira "di sistema" è un trombone sfiatato.
Bravo. e per i motivi di fondo che hai detto. rilancio!
Blog meraviglioso!!!
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