mi scrivono quelli de "il male".
dicono che sarebbero "molto contenti di conoscermi", che scozzari ha suggerito il mio lavoro e "è un referente molto importante, no?" (sì, lo è. e gli voglio pure un gran bene). la proposta economica è molto buona. mi chiedono di inviare del materiale in redazione. ma.
ma questo settimanale è penoso. ogni tanto l'ho preso in edicola e ho avuto difficoltà anche solo a sfogliarlo.
sul male gli autori vengono pagati per sfogarsi. per stare "sul pezzo", sulla cronaca. ma la cronaca è una malattia. ti costringe a informarti sul peggio del paese. quotidianamente. monti, bersani, bossi... la tv, i giornali, le troie...
più ti informi e più t'incazzi. e più t'incazzi e più hai bisogno di sfogarti. come ha detto makkox in un'intervista: " io c'ho sempre la televisione in sottofondo, la radio... come sento una notizia che mi fa o girare i coglioni o mi fa venire un commento ironico io la butto giù e la prima funzione che ha è quella di appagarmi. mi sento rilassato...".
ecco, non voglio vivere con la tv accesa tutto il giorno, la vita è già abbastanza penosa per com'è. non voglio sapere tutte le cazzate che dirà gasparri, non voglio farmi rattristare il cuore dalla voce della santanchè (solo averla googolata per cercare l'accento giusto nel suo nome mi ha tolto il fiato. mi ha fatto perdere tempo), non voglio che tutta questa merda entri nella mia vita per-poi-potermi-sfogare-su-una-vignettina-satirica-per-compiacere-il-lettore-incazzato-quanto-me. per farlo sentire meno solo, inducendolo a provare un inconcludente senso di appartenenza. per: rilassarmi e rilassarlo.
cari lettori: l'effetto calmante di qualche vignetta non vi salverà. è finito il tempo delle risate. tenetevi l'amarezza dentro. fatela crescere, semmai. ingrassatela a dismisura... fino a farla esplodere.
che poi, in questo dannato paese, forse, qualcosa di buono succede per davvero.
quindi ho ringraziato la redazione e ho detto no.
martedì 13 dicembre 2011
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